L’Africa può farcela

P1070718Le notizie che ci pervengono sulla l’Africa e la sua sorte sembrano non cambiare mai: guerra, siccità, fame, profughi, immigrati, instabilità politica… Forse ci siamo anche abituati e chi pensa provarci a fare qualcosa finisce quasi per rassegnarsi.

Di fronte a questa situazione, questo sarebbe un atteggiamento non proprio giusto e incoraggiante nel confronto di chi , del cambiamento e dello sviluppo dell’Africa, ha non solo un sogno ma ci lavora. Tante Associazioni di volontariato, tanti gruppi, tante persone singole, ogni giorno portano una goccia di bene per dissipare le tenebre della povertà, della malattia e della fame in questo continente e niente li può fermare. Dobbiamo esserli grati per ogni sforzo.

L’Altro giorno, sono stato fulminato positivamente dalla dichiarazione del medico italiano di Emergency conteggiato dal virus killer dell’EBOLA, chi, durante la conferenza stampa dice davanti al mondo intero che tornerà in Sierra Leone il prima possibile per proseguire la sua missione. Che pazzia dirà qualcuno, ma lui sa perché. Le cose non vanno lasciate a metà e in questo caso e nel caso dell’impegno per lo sviluppo, dell’eradicazione della fame, della conquista dei diritti e delle libertà, per la salute, bisogna combattere fino alla fine.

Non possiamo dire che l’assistenza, gli aiuti e sovvenzioni mancano per l’Africa. Ma quanti progetti sono stati abbandonati a metà strada o non portati alla fine o indirizzati male? Di fronte alle prime difficoltà c’è chi fa retromarcia e gli impegni sono spostati altrove. Dobbiamo congratularci con tante Associazioni o Ong internazionali che ora associano gli Africani stessi nella realizzazione dei loro progetti, sia nell’ambito della formazione che per il loro inserimento nei vari organi di realizzazione dei progetti.

Il rischio è di portare dei progetti non adatti alle realtà e ai bisogni reali delle popolazioni. Collaborando e lavorando con delle persone in loco evita di cadere nell’assurdo gesto che fece un governo amico di un Presidente africano mandandoli degli spazza neve al posto dei trattori per l’agricoltura (sarà forse uno scherzo!).

Tornando in dietro di cinque anni, mi rendo conto oggi di quanti passi importanti abbiamo già fatto e quanto bene siamo riusciti a fare per la gente, sia nell’ambito della formazione e dell’educazione dei bambini, l’acqua potabile, la sanità che nel microcredito. Nonostante le difficoltà e la crisi che hanno dimezzato le donazioni di molto, oggi siamo riusciti in un impresa che era stata solo un sogno, l’ambulatorio di primo soccorso, funzionante con uno staff sanitario in gamba; già dei bambini sono nati, tante mamme curate e seguite, tanti malati sono seguiti gratis e vi trovano sollievo.

Certo, non serve brandire questi risultati come trofei. Ma sono tangibili e sono una soddisfazione per tutti coloro che ci aiutano per dare qualche sorriso in più; sono inoltre una spinta adrenalinica per i soci e volontari per andare avanti fino al raggiungimento degli obbiettivi fissati.

Partendo dai risultati, in cosi breve tempo, anche se saranno una goccia nel mare, so ora e sono convinto che insieme e con la collaborazione di tanti e in modo determinato e costante, l’Africa ce la può fare davvero.

Romain ATEKOU Groupe Envol Afruqe Onlus

 

Autore: Luciana

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